Blackout spagnolo e energie rinnovabili: alcune riflessioni


Il 28 aprile scorso, esattamente alle 12,30, la Spagna è stata colpita da un blackout energetico con ripercussioni anche in Portogallo e nel sud della Francia, che ha causato l’interruzione delle energia elettrica per milioni di persone. Immediatamente si è acceso il dibattito sulle cause del gravissimo incidente: alcuni commentatori, in maniera disinvolta e superficiale, hanno puntato il dito contro le energie rinnovabili, partendo dal fatto che al momento del blackout i fabbisogni energetici del Paese venivano soddisfatti all’80% da impianti fotovoltaici e eolici, attribuendo la causa di quanto accaduto all’instabilità di tali fonti.

Una successiva analisi più approfondita con basi scientifiche più solide ha totalmente scagionato i sistemi rinnovabili e identificato le ragioni dell’interruzione energetica a più guasti tecnici nelle reti interne di stabilizzazione e distribuzione. Questa prima e fuorviante interpretazione del blackout, amplificata dai media internazionali, ha ovviamente prodotto un assist ai detrattori delle energie rinnovabili, che hanno sfruttato l’evento per mettere in dubbio il processo di transizione energetica in corso praticamente in tutto il mondo, assolutamente indispensabile per limitare le emissioni di CO2 in atmosfera, oltre che per ottimizzare i costi energetici, che hanno un peso sempre crescente per famiglie e imprese.

“Questa fuga di false notizie – commenta Mattia Angelini, direttore generale del Gruppo Angelini – purtroppo possono generare sconcerto nell’opinione pubblica, in merito ad una presunta instabilità dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, un concetto assolutamente non condivisibile, a fronte delle tantissime installazioni presenti in ambito civile e industriale, che garantiscono performance di assoluto valore e affidabilità. Un fatto di cui abbiamo prove concrete grazie ai tanti impianti realizzati da oltre 20 anni in più contesti, la cui funzionalità è ampiamente apprezzata dai nostri clienti. Tengo a dire in più che questa superficiale attribuzione sulle cause del disastro spagnolo è penalizzante per la reputazione di tante imprese, fra cui la nostra, che hanno abbracciato con convinzione la strada delle fonti rinnovabili, quale parte integrante della propria mission, rivolta a 360° nei servizi, come nei processi produttivi, verso la sostenibilità”.

In sostanza, specie dopo questa evento straordinario che ha colpito la Spagna, è necessario riaffermare con forza, anche ai livelli istituzionali più alti, nazionali ed europei, che la transizione energetica verso fonti rinnovabili è un percorso indispensabile per la sostenibilità ambientale, la sicurezza energetica e, in definitiva, per la salvaguardia il pianeta.

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